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OSTETRICIA

Ecocardiografia Fetale

Le cardiopatie congenite rappresentano il difetto congenito più comune alla nascita, con un'incidenza, nella popolazione non a rischio, che varia tra dal 2 all'8 per mille nati.
Nelle gravidanze che presentano fattori di rischio l'incidenza aumenta di circa 10 volte.
L'ecocardiografia fetale viene normalmente eseguita dalla 19° e alla 23° settimana di gestazione questo perché, in tale periodo, le dimensioni cardiache e l'ecogenicità legata alla posizione fetale consentono una buona attendibilità dell'esame. L'esame tuttavia è eseguibile eccezionalmente, anche in epoche più precoci.

Sebbene dovrebbero eseguire una ecocardiografia fetale tutte le donne gravide che presentino una condizione di aumentato rischio di cardiopatia congenita, è pur vero che tale popolazione è estremamente limitata, e la maggior parte delle problematiche cardiache si presenta nelle gravide senza fattori di rischio.
Ciò impone che lo studio del cuore fetale dovrebbe essere parte integrante dell'ecografia ostetrica.
Le indicazioni all'ecocardiografia fetale sono le seguenti (linee guida della Società Italiana di Ecografia Osterica e Ginecologica):

Indicazioni Materne e/o Familiari
- Malattie ereditarie(segregazione mendeliana)
- Familiarità per cardiopatie, (cioè avere già avuto figli con cardiopatie congenite, o genitori con cardiopatie congenite)
- Infezioni fetali
- Malattie materne quali il diabete, le malattie autoimuni, la fenilchetonuria
- Assunzione, da parte della madre, di alcuni farmaci quali litio, alcool, anticonvulsivanti, derivati della Vitamina A

Indicazioni Fetali
- Anomalie cromosomiche
- Segni ecografici di sospetto di cardiopatia all'osservazione del cuore fetale
- Traslucenza Nucale elevata allo screening del I° trimestre
- Presenza di altre malformazioni nel feto
- Difetto precoce dell'accrescimento fetale
- Aritmie cardiache, solo se severe e ripetute

Bisogna precisare, però, che non sempre un esame ecocardiografico fetale normale significa un cuore normale alla nascita.
A casa della diversa circolazione presente nel feto rispetto all'adulto, alcune patologie cardiache posso non essere diagnosticate come, per esempio, il difetto interatriale tipo ostium secundum e la pervietà del dotto arterioso. Entrambi strutture fisiologicamente presenti durante la vita fetale.
Altra patologia, in qualche caso, di difficile riconoscimento è la coartazione aortica in quanto alla nascita la chiusura del dotto arterioso può a volte sviluppare una coartazione istmica, per presenza di eccessivo tessuto duttale. Anche i piccoli difetti interventricolari e il ritorno venoso anomalo polmonare di tipo parziale possono risultare difficili da visualizzare.
Al valore finale dell'accuratezza diagnostica contribuiscono, comunque, in maniera determinante, alcune variabili quali un accentuato pannicolo adiposo materno (obesità) e la posizione fetale non idonea, che possono rendere difficoltoso ed a volte impossibile l'esame.
La metodica 3-4D contribuisce, quindi, ad una migliore comprensione dell'anatomia cardiaca dal momento che l'approccio tridimensionale permette di ottenere piani di scansione e visualizzazione non ottenibili in bidimensionale.